I disturbi del comportamento alimentare sono piuttosto comuni nella popolazione.
Soprattutto nella fascia d’età tra 16-30 anni, è stato calcolato che il 10-15% delle ragazze o giovani donne ha un disturbo di gravità clinica.
Tali disordini alimentari, quali l’anoressia nervosa e la bulimia, possono rappresentare una minaccia per il benessere psicologico e la salute fisica.
Chi ne soffre è ossessionato dal cibo, ha un’immagine distorta del corpo e ha un comportamento alimentare alterato.
Anoressia nervosa
L’anoressia nervosa è un disturbo che può mettere in pericolo la vita perché induce al digiuno volontario e al rifiuto di mangiare quanto è necessario per mantenere un peso corretto. Nonostante i pazienti anoressici abbiano appetito, esercitano un rigido controllo sull’alimentazione per la paura ossessiva di ingrassare. Oltre il 90% dei casi sono donne e, secondo le stime, l’anoressia affligge dallo 0,5 al 3,7% della popolazione.
L’anoressia nervosa è un disturbo tipico della popolazione occidentale mentre è rara nei Paesi in via di sviluppo, dove non esiste una pressione sociale verso la magrezza.
Le persone affette da anoressia sono tendenzialmente perfezionisti e molto ambiziosi. Possono essere introversi e poco inclini ad esprimere i propri sentimenti. Il fatto di seguire diete molto rigide fornisce loro l’illusione di esercitare un certo dominio su se stessi. Sono spesso presenti strani rituali legati all’alimentazione, come, ad esempio, il rifiuto di mangiare alla presenza di altri. I pazienti risentono di una perdita anormale di circa il 15% o più del loro peso corporeo. I segnali fisici della sottoalimentazione sono unghie e capelli fragili, pelle secca, sensazione di freddo e, nelle donne, problemi legati alle mestruazioni.
Bulimia nervosa
La bulimia nervosa è due o tre volte più frequente dell’anoressia.
I malati di bulimia nervosa consumano grandi quantità di cibo (fino a 5.000 kilocalorie al giorno) per poi liberare il corpo dalle calorie in eccesso vomitando e abusando di lassativi e diuretici.
Questo comportamento “abbuffati e purgati” passa spesso inosservato. Infatti le persone affette da bulimia, quando sono in presenza di altri, mangiano normalmente e riescono così a tenere segreta la malattia.
Tra i segnali fisici che possono rivelare la bulimia, ci sono: erosione dello smalto dei denti determinata dall’acidità del vomito, viso gonfio a causa delle ghiandole salivari infiammate, abrasioni sulle mani provocate dall’autoinduzione del vomito e disidratazione.
Le cause
L’insorgenza di disordini alimentari è spesso legata allo stress provocato da un evento quale l’integrazione in una nuova scuola, la mancanza di indipendenza o a problemi nell’ambiente familiare. Alcune atlete sono più portate a soffrire di disordini alimentari rispetto al resto della popolazione. Le pratiche sportive più a rischio sono la ginnastica, il ballo e la corsa di fondo dove l’essere snelle viene percepito come un vantaggio.
I dati derivati dalla ricerca più recente sembrano indicare che le cause dei disturbi alimentari derivino dalla combinazione di predisposizione genetica e fattori di rischio ambientali.
Se è impossibile modificare la base genetica ed è difficile resistere alle pressioni della società sull'apparenza, peso e forma, può essere di aiuto incoraggiare le persone giovani a valutare in modo critico i messaggi inviati dalla pubblicità e dai media e a sviluppare dei valori non competitivi di successo personale in alcune aree della vita.
Ci sono importanti evidenze che dimostrano che una persona ha maggiori probabilità di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare se: è poco assertiva; ha poca autostima; ha poche capacità sociali; ha la tendenza a evitare problemi difficili, ha una tendenza al perfezionismo; è cresciuta in un ambiente in cui cibo e alimentazione, peso e forma corporea hanno assunto un significato eccessivo; è cresciuta in un ambiente familiare, dove l'indipendenza non è stata incoraggiata.
L’obiettivo principale della cura è permettere un ritorno graduale alla normalità sia del comportamento alimentare sia del peso corporeo.
Nonostante la complessità dei disordini alimentari, chi ne è affetto ha ottime probabilità di guarire completamente, ma una diagnosi precoce è essenziale.
E' importante sapere che iniziare presto una terapia porta a maggiori possibilità di guarigione.
Segnali d'allarme
Poiché è fondamentale che familiari e amici si accorgano in tempo di ciò che sta accadendo, evidenzio alcuni segnali che bisogna riconoscere immediatamente e che sono in grado di allertarci.
Indicatori fisici
- Variazioni importanti del peso corporeo
- Vertigini o svenimenti
- Indebolimento
- Perdita di capelli
- Irregolarità nel ciclo mestruale e/o amenorrea
- Anomalie nella termoregolazione
- Irregolarità nel sonno
- Pelle secca, pallida o di colorito giallognolo
- Mal di gola, problemi dentali e gastrointestinali
- Ghiandole parotidee ingrossate
Indicatori comportamentali
- La perdita di peso raggiunta tramite la riduzione della quantità/qualità di cibo assunta e/o le abbuffate compulsive e l’uso di metodi inappropriati per prevenire il conseguente aumento di peso (vomito, lassativi, eccessiva attività fisica, digiuno, ecc.)
- Uso frequente della bilancia
- Rifiuto di mangiare in compagnia o mangiare di nascosto
- Parlare eccessivamente di peso, cibo, calorie, ecc.
- Negare problemi col cibo e porsi in maniera aggressiva/difensiva qualora se ne parli
- Passare da una dieta all’altra
- Raccogliere più informazioni possibili sull’alimentazione e sul cibo
- Attuare comportamenti ritualistici rispetto al cibo, come tagliuzzare e rigirare il cibo sul piatto, masticare un certo numero di volte, sputare, ecc.
- Attività fisica eccessiva ed inappropriata allo scopo di perdere peso
Indicatori emotivi
- Ansia Depressione
- Apatia
- Disforia
- Irritabilità ed aggressività
- Apprezzamento o meno di sé determinato dal peso
- Estrema sensibilità al giudizio altrui
- Percezione irrealistica della forma del proprio corpo
- Eccessiva e costante preoccupazione per peso, forma fisica e cibo