Quando transitano nell’intestino alimenti contenenti fibre viene rilasciata una molecola di acetato. La caratteristica di questa molecola è di comunicare al cervello il raggiungimento di un certo livello di sazietà. Lo ha scoperto uno studio, pubblicato dalla rivista Nature Communications, condotto in Gran Bretagna.
La ricerca è stata condotta sui due gruppi di topi. Quelli alimentati con inulina ( una fibra solubile presente soprattutto nella cicoria e nelle barbabietole da zucchero), mangiavano meno, perdevano più peso e avevano livelli maggiori di acetato nell’intestino rispetto al secondo gruppo di topi che non la assumeva.
La fase successiva dello studio ha evidenziato che l’acetato passa dal colon al fegato per proseguire poi fino al cuore e infine arrivare in una zona del cervello, nella regione che regola la fame, dove stimola reazioni chimiche. Secondo i ricercatori questa scoperta apre la strada alla possibilità di combattere l’obesità e il sovrappeso, non tanto attraverso una dieta ricca di fibre, ma attraverso metodi come la somministrazione di acetato mediante le flebo, imitando il lento rilascio nell’intestino.
In attesa, preferiamo cibi ntegrali! La dieta media nell’Europa di oggi contiene circa 15g di fibra al giorno. In età della pietra se ne mangiavamo circa 100g al giorno!
The short-chain fatty acid acetate reduces appetite via a central homeostatic mechanism Nature Communications
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