Quante uova mangiare in una settimana?
Recenti studi riabilitano le uova! Ad esempio, consumi elevati di uova mantengono inalterati colesterolo e pressione in soggetti sani e lipidemia e glicemia in diabetici.
Recenti studi riabilitano le uova! Ad esempio, consumi elevati di uova mantengono inalterati colesterolo e pressione in soggetti sani e lipidemia e glicemia in diabetici.
I consigli e i protocolli degli esperti Usa sull’uso dei medicinali anti obesità. Gli indici di massa corporea oltre i quali sono consigliati. Attenzione anche ai medicinali per altre patologie che fanno ingrassare. Cosa fare se si ha il diabete o si prendono gli anticoncezionali?
Saranno pubblicate sul numero di febbraio 2015 di Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism (JCEM), ma sono già disponibili in formato elettronico, le ultime linee guida sul trattamento farmacologico dell’obesità, redatte dalla Endocrine Society americana.
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Le persone con diabete possono affrontare viaggi più o meno lunghi come chiunque altro.
Rispettare qualche semplice regola può aiutare a non trovarsi nei pasticci e a non rovinarsi le ferie.
Queste sono le 10 regole che i diabetologi della SID raccomandano di seguire, per godere appieno dei viaggi, senza incorrere in brutte sorprese.
Per chi soffre di un disturbo alimentare, che esso sia anoressia, bulimia, abbuffate o obesità, questo tempo natalizio può trasformarsi in un vero inferno che non si vede l’ora che passi e finisca al più presto.Una persona che ha un disturbo alimentare per Natale avrà ancora più problemi col cibo Continua a leggere
I microrganismi risiedono in vari siti dell’organismo umano, tra cui la cute, il naso, la bocca e l’intestino. In particolare l’intestino umano ospita un enorme quantità di microrganismi, approssimativamente 100 trillioni di batteri, superiori in numero alle cellule umane di circa 10 volte.1 I microrganismi presenti nell’intestino sono principalmente batteri e appartengono a più di 1000 specie, il 90% dei quali appartengono ai Firmicutes e i Bacteroidetes.2,3 Ogni persona ha una composizione distinta e altamente variabile di microrganismi intestinali, sebbene vi sia un nucleo fisso di microrganismi comune a tutti gli individui.2,4 La composizione dei microrganismi intestinali viene chiamata ‘microbiota’ intestinale, mentre la totalità dei geni del microbiota è chiamata ‘microbioma’. I geni del microbioma intestinale superano in numero i geni del corpo umano di circa 150 volte.1
1. Che cos’è il glutine?
Il glutine è un complesso proteico presente nella farina di cereali come grano, farro, segale, orzo e negli alimenti che li contengono.
Pane, pasta, pizza, biscotti sono gli alimenti più diffusi che contengono glutine.
Riso, mais, grano saraceno e miglio sono i cereali più diffusi che non contengono glutine.
2. Che cosa provoca il glutine in chi è affetto da malattia celiaca?
Il glutine è il fattore eziologico ambientale della malattia celiaca. L’ingestione di glutine nei pazienti affetti provoca un’infiammazione della mucosa del duodeno con conseguente malassorbimento di nutrienti tanto che spesso la malattia celiaca si presenta con anemia sideropenica. Oltre che un interessamento intestinale, il glutine frequentemente causa nei soggetti celiaci la comparsa di sintomi e segni a carico di altri organi e sistemi quali apparato endocrino, sistema nervoso centrale, apparato muscolo-scheletrico, cute e sistema cardio-circolatorio.
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La celiachia, o malattia celiachia, è una malattia permanente su base infiammatoria dell’intestino tenue caratterizzata dalla distruzione della mucosa di questo tratto intestinale.
E’ causata da una reazione autoimmune al glutine, la frazione proteica alcol-solubile di alcuni cereali quali grano, orzo, segale. Molti sono gli alimenti che contegono questi cereali, tra i più diffusi pane, pizza, pasta, biscotti.
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