Alterazione del metabolismo dei lipidi
Le anomalie del metabolismo dei lipidi e delle lipoproteine sono sempre più frequenti. E’ ormai ben documentata nei pazienti con sovrappeso/obesità una tipica alterazione del profilo lipidico, caratterizzata da ipertrigliceridemia, bassi valori del colesterolo HDL, LDL quantitativamente normali ma più piccole e dense che contribuiscono in modo rilevante all’aumentato rischio coronarico e cardiovascolare di questi pazienti.
Anche molti pazienti normopeso scoprono però di avere valori plasmatici elevati o molto elevati di colesterolemia.
Perché? Perché sono il risultato di vari fattori oltre al sovrappeso/obesità quali la vita sedentaria e un’alimentazione non adeguata con una dieta ricca di grassi soprattutto saturi in persone con caratteristiche genetiche predisponenti.
I trigliceridi sono i grassi: burro, lardo, margarina, il “bianco” dei salumi, del prosciutto, il grasso giallo che si nota nelle galline non ancora cotte.
Dopo averli mangiati, si ritrovano subito nel sangue. Si formano anche dopo aver mangiato o bevuto alcolici, perché il nostro organismo trasforma gran parte dei cibi consumati in eccesso in trigliceridi. Col passare del tempo può comparire l’aterosclerosi. L’aterosclerosi è una malattia subdola che inizia in giovane età e progredisce lentamente fino ad esordire con manifestazioni cliniche spesso severe (angina o infarto del miocardio, ictus, vasculopatie periferiche e demenza pre-senile).
Le iperlipemie sono malattie metaboliche che coinvolgono principalmente il fegato. Quest’organo se non riesce a smaltire i grassi può non funzionare correttamente e portare a squilibri del metabolismo generale dell’organismo. Una modesta perdita di peso (se necessaria), un’alimentazione sana e specifiche tecniche nutrizionali, da applicarsi su base individuale, permettono di correggere i dismetabolismi.