Sempre più persone sono convinte che mangiare senza glutine faccia bene a tutti, non solo ai celiaci. Quando la dieta senza glutine è prescritta dallo specialista, perché vi è una caso di celiachia o intolleranza, non vi sono dubbi sui benefici per il paziente portati da questa alimentazione. Cosa succede invece se una persona non intollerante al glutine decide di eliminare questa proteina con la convinzione di ottenere un ipotetico beneficio per la salute e la forma fisica? Potrebbe non essere una scelta vantaggiosa. Questo è quello che afferma un editoriale pubblicato sul Journal of Pediatrics.
La dottoressa Norelle Rizkalla Reilly, autrice dell’editoriale, evidenzia che le persone che non soffrono di intolleranza al glutine potrebbero subire dei danni se decidono di seguire una dieta priva di glutine (gluten-free diet). Il rischio vale per tutti ma nel caso dei bambini l’attenzione deve essere ancora più alta in quanto questo particolare regime alimentare potrebbe comportare gravi carenze nutrizionali che vanno a compromettere lo sviluppo.
Norelle Rizkalla Reilly spiega che molti genitori,adottano questo comportamento in buona fede pensando di fare del bene per i propri bimibi. Un comportamento dettato da diverse supposizioni tutte sbagliate: alcuni pensano che sia un buon modo per prevenire la celiachia, altri pensano che così facendo si possono attenuare determinati sintomi dell’intolleranza e altri sono sicuri che sia una buona dieta che fa bene alla salute. Una dieta senza glutine priva l’organismo di micronutrienti quali: acido folico, magnesio, ferro, vitamine del gruppo B e fibre presenti nella pasta e nel pane (i primi due alimenti che di solito vengono eliminati). Il rischio vale per tutti, ma nel caso dei bambini, l’attenzione deve essere ancora più alta in quanto questo particolare regime alimentare potrebbe comportare gravi carenze nutrizionali che vanno a compromettere lo sviluppo.
Molti decidono inoltre di testa propria di seguire questo tipo di dieta per perdere pes. Una scelta sbagliata in quanto i prodotti che si utilizzano per sostituire quelli con il glutine, in alcuni casi, potrebbero fornire un maggior apporto di calorie e grassi. Una fetta di pane senza glutine rimane sempre una fetta di pane, non ci sono quindi dei benefici per la linea, anzi, spesso le industrie alimentari aggiungono altre sostanze, per migliorare il sapore dell’alimento, che fanno aumentare le calorie apportate e i grassi.
Privare l’organismo di una certa sostanza, come per esempio il glutine, per troppo tempo, nel lungo periodo potrebbe far insorgere anche un’intolleranza. Se quindi prima si potevano mangiare tranquillamente alimenti con il glutine, dopo una privazione prolungata si potrebbe correre il rischi che si sviluppi un’intolleranza al glutine, da non confondere con la celiachia che è una infiammazione cronica dell’intestino tenue scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti!
(The Gluten-Free Diet: Recognizing Fact, Fiction, and Fad – Doi: 10.1016/j.jpeds.2016.04.014).
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