Dopo le feste ci sentiamo appesantiti e il ritorno al lavoro coincide con il momento di “fare i conti” con la bilancia? Il periodo natalizio ci ha lasciato qualche chilo di troppo? Gennaio è in genere il mese dei buoni propositi, che quasi sempre comprendono dieta e iscrizione in palestra. Continua a leggere
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Gennaio 2014
Durante le festività ci siamo lasciati andare un po’ troppo con il cibo? Le tavole imbandite sono state tentazione irresistibile? Dobbiamo rimediare a qualche piccolo peccato di gola che ci siamo concessi?
Stiamo già pensando alla perfetta forma per l’estate ed il pensiero ruota intorno alla parola DIETA e siamo circondati di panettoni, cotechini e vari dolci natalizi?
Per chi ha già iniziato un percorso nutrizionale sa bene che sarà sufficiente mettere in pratica pochi buoni consigli e, continuando con tranquillità una corretta ed equilibrata alimentazione, sarà in grado di perdere in fretta il peso in eccesso preso in questo periodo.
Per coloro che continuano a sognare di fare sparire tutti i chili di troppo magicamente in pochi giorni e senza nessun sacrificio inizia la scelta della dieta (magari l’ennesima) o del prodotto miracoloso.
EVITARE LE DIETE ASSURDE.
Guardarte con diffidenza chi consiglia diete troppo facili o rimedi miracolosi, che possono anche funzionare! Eviterei quello che ha fatto il dott. Mark Haub che è dimagrito mangiando solo cibo spazzatura, ed eviterei anche le varie diete del limone, del digiuno o dei monaci buddisti. Possiamo perdere peso, ma facciamo del bene al nostro corpo? Per approfondire.
Sono tutte diete povere in alcuni nutrienti e potenzialmente dannose per varie ragioni.
Qui potete trovare una analisi di ALCUNE DIETE FAMOSE
Ricorda che se una dieta ha una o più di queste caratteristiche: è destinata a fallire!
Eviterei anche di comprare prodotti miracolosi tanto pubblicizzati sulle varie riviste, tv o passaparola. Tutti noi sappiamo quando vengono pubblicizzati, dopo poco tempo spariscono. Sapete perchè?
Semplicemenete perchè promettono cose non vere e spesso sono ritirati dal mercato!
Per esempio chi sa che recentemente l’antitrust ha dato una multa di un milione di euro a una rete di società che pubblicizzava e vendeva prodotti dalle proprietà inesistenti (dimagranti che avrebbero fatto perdere 7 chili in 7 giorni, pillole, cerotti e creme in grado di curare cancro e Alzheimer e di garantire la giovinezza). L’autorità ha così messo fine a questa truffa organizzata attraverso 13 siti internet che vendevano circa 40 prodotti.
Erano totalmente inventate le frasi e i contenuti dei messaggi pubblicitari dei vari prodotti dimagranti. I testi, le immagini, nonché le testimonianze erano il frutto di un assemblaggio di materiale appositamente concepito per indurre i consumatori all’acquisto.
Erano privi di fondamenti scientifici anche i risultati promessi nonché le indicazioni terapeutiche per alcuni prodotti, particolarmente gravi perché rivolti a soggetti che, affetti da patologie anche serie, risultano più vulnerabili e sensibili al marketing. A dimostrazione della capacità di questi messaggi a indurre in errore i consumatori c’è il notevole numero di confezioni spedite, circa 270.000 nell’arco degli ultimi due anni.
Qui puoi leggere il Provvedimento n. 24607
VEDIAMO COSA FARE
Vedi qui: In forma dopo le feste di Natale
ed aplica i consigli illustrati.
Non sono sufficineti? Leggi quali sono le più aggiornate evidenze della ricerca scientifica per la gestione del peso in questa pagina Cosa fare: i trattamenti.
Se interessati, partecipate presso la Scuola Plinio a questo incontro dove saranno illustrate gli ultimi risultati della ricerca scientifica e le ultime linee guida pratiche per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità rilasciate 12 novembre 2013.
Se hai bisogno di qualcosa in più di questi consigli, scrivimi o contattami ci sono novità importanti per questo 2014!
In forma dopo le feste di Natale
Alcuni consigli per limitare la ritenzione idrica, il senso di gonfiore post-feste e recuperare la forma.
Dopo le feste tutti ci sentiamo più pigri ed appesantiti; le grandi quantità caloriche ingerite ci hanno regalato qualche kg in più, le ore piccole raggiunte dopo le feste e le cene ci hanno reso stanchi ed affaticati, e ci ritroviamo senza energia. Per ritrovare il benessere perduto non occorre digiunare o saltare i pasti.
Adottiamo alcuni piccoli accorgimenti: Continua a leggere
Diabete, dieta e feste natalizie
Dover affrontare i pranzi e le cene delle feste natalizie, ricche di dolci ed in generale di porzioni abbondanti ed elaborate, non è un’impresa facile. Le difficoltà aumentano se abbiamo il diabete. Possiamo tenere sotto controllo la glicemia anche in giorni di festa con un pò di pianificazione. Va richiesto a familiari ed amici un aiuto per evitare che pronuncino le solite frasi del tipo: ”per una volta che vuoi che sia”.
Una buona norma sarebbe che chi invita a pranzo o a cena un diabetico, così come farebbe con una persona allergica al glutine (celiachia), studi un menù per l’occasione.
Ecco alcuni consigli pratici e 10 regole per affrontare le feste con il diabete.
Kebab: cibo salutare?
Cosa significa Kebab?
Il termine kebab significa ‘carne arrostita’ mentre döner kebab è traducibile con ‘carne che gira’.
E’ forse uno dei primi cibi da strada giunto in Italia da terre lontane. Per tradizione il pane utilizzato per avvolgere la carne, tagliata con un movimento che va dal basso verso l’alto per fare in modo che il grasso sciolto impregni la carne per impedire che diventi troppo secca e dura, è quello arabo. Aggiunte verdure fresche come pomodoro, cipolla ed insalata il panino viene condito con una salsa piccante o una a base di yogurt.
Quali sono gli ingredienti? Carne magra privata del grasso e dei nervi che viene infilata nello spiedo dove si aggiunge in alto il grasso che, sciogliendosi, eviterà l’eccessivo abbrustolimento ed essiccamento della carne durante la cottura.
Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, sale e grasso animale. Ricetta di una strega? No, secondo alcuni gli ingredienti della “carne” di un Doner Kebab.
L’alimentazione per le feste di Natale
Si comincia con il Ponte dell’Immacolata e si finisce il 6 Gennaio: un lungo periodo di aria di festa! Se apriamo il panettone a primi di dicembre ed al 10 gennaio abbiamo ancora i dolci tipici per casa abbiamo sei settimane di festività. Tra aperitivi, happy hour, pranzi e cenoni l’ago della bilancia è destinato a salire?
Ecco qualche consiglio per limitare i danni. Continua a leggere
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Ho inserito questa pagina dove trovare informazioni e curiosità dal mondo della nutrizione, degli alimenti che la natura ci offre nei vari mesi dell’anno, qualche ricetta tradizionale o dietetica e gustosa.
Se hai richieste di argomenti che ti interessano scrivimi. Sarò lieto di inserirli in questo mio periodico!
Newsletter 11_2013
Ho inserito questa pagina dove trovare informazioni e curiosità dal mondo della nutrizione, degli alimenti che la natura ci offre nei vari mesi dell’anno, qualche ricetta tradizionale o dietetica e gustosa.
Se hai richieste di argomenti che ti interessano scrivimi. Sarò lieto di inserirli in questo mio periodico!
Novembre 2013
Feurbach sosteneva che ‘l’uomo è ciò che mangia‘.
In effetti il nostro corpo si rinnova continuamente: ogni quindici gioni si sostituisce la pelle, ogni trenta giorni cambia il nostro fegato, perfino le nostre ossa a trenta anni si rinnovano completamente in ventiquattro-trenta mesi! Il cibo che quotidianamente intoduciamo viene scomposto ed utilizzato come tanti mattoncini per la costruzione del nostro corpo e diventa noi.
Perchè se
‘mangiare è una necessità,
mangiare intelligentemente è un’arte’
La Rochefoucoult
Novembre è il mese in cui la campagna va verso il riposo invernale. C’è una esplosione di colori, una sorta di fuochi di artificio di fine estate. I colori predominanti sono il rosso, il marrone, l’arancione e il verde.
Secondo la medicina cinese in questo periodo la terra deve ricevere nuovo nutrimento per recuperare le forze e garantire la futura germinazione. Sono da preferire alimenti astringenti come mele, melagrane e ridurre quelli ricchi di acqua come prugne o frutta tipicamente estiva. Pensiamo alle nebbie di novembre e al bisogno e all’ utilità di una bella zuppa riscaldante da consumare la sera.
Le verdure stagionali che possiamo trovare in questo periodo sono barbabietole, bietole, broccoli, cavoli, cavolfiori, verze, carote, finocchi, patate, porri, radicchio, sedano, spinaci, zucche e insalatine autunnali. Per quanto riguarda la frutta troviamo principalmente melagrane, castagne, cachi, mele, pere, uva, noci e le prime arance.
Altri prodotti della terra molto preziosi in questo periodo sono il vino novello, ricco di resveratrolo, un potente antiossidante, e l’olio d’oliva. Dalla raccolta delle olive, velocemente lavorate, otteniamo l’olio extravergine d’oliva ricco di acidi grassi monoinsaturi e potenti antiossidanti (in particolare squalene e vitamina E) . Da gustare sulla classica bruschetta!
Un frutto meraviglioso di stagione: il melograno
Il melograno contiene elementi preziosi per la nostra salute, è infatti ricco di antiossidanti, ma anche di sali minerali come potassio, fosforo, sodio e ferro. È anche una buona fonte di vitamina C e vitamine del gruppo B.
Nell’antica Grecia, il melograno era sinonimo di vita e rigenerazione. In Egitto, è stato considerato il frutto degli dei e considerato come un simbolo di fertilità a causa della sua forma rotonda e l’abbondanza di semi. Sono stati trovati decorazioni di rami di melograno fra i pilastri decorativi del tempio di Salomone. L’uso medico del melograno è di oltre 3000 anni, ma è solo di recente che è stata effettivamente riconosciuta la sua efficacia.
I ricercatori hanno confermato che le proprietà benefiche non si trovano solo nell’interno del frutto e sostanze buone si trovano anche nella buccia e nella membrana bianca che protegge i semi.
L’estratto di melograno è stato studiato per valutare l’azione antibatterica sui microrganismi della placca dentale. La soluzione con estratto di melograno ha ridotto lo sviluppo dei batteri della placca dentale dell’84% e si è mostrata efficace contro Staphylococcus, Streptococcus, E. coli, Klebsiella e Proteus.
Diversi studi hanno dimostrato che il consumo regolare di succo di melograno aiuta nel rischio di malattie cardiovascolari.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Atherosclerosis, l’estratto di melograno aiuterebbe a prevenire i problemi legati alle malattie cardiovascolari.
Nel 2004, la rivista Clinical Nutrition ha pubblicato i risultati di uno studio clinico di tre anni in una popolazione israeliana, trovando che il consumo quotidiano di succo di melograno ha invertito la stenosi dell’arteria carotide fino al 29% entro 1 anno
Uno altro studio clinico ha mostrato una diminuzione delle lesioni aterosclerotiche, derivante dal consumo di succo di melograno nelle persone che hanno già sofferto di malattia coronarica.
Nei pazienti diabetici con lipidi nel sangue elevati, il succo di melograno ha determinato una riduzione del colesterolo totale e del colesterolo “cattivo” (LDL).
Il succo di melograno potrebbe anche migliorare la funzione endoteliale (vale a dire, la salute o l’elasticità dei vasi sanguigni) in adolescenti con sindrome metabolica. Tuttavia, una dieta ricca di antiossidanti, ottenuto da altri tipi di succhi di frutta o frutta fresca e verdura, potrebbe avere lo stesso effetto.
Ricerca Università di Siena: “Dall’olio extravergine effetti benefici contro tumore colon”
L’olio è fonte di polifenoli, un gruppo di sostanze chimiche con proprietà antiossidanti. Lo ha dimostrato lo studio di un team guidato da Marina Ziche. “Ridotta la crescita del cancro al colon in modelli tumorali preclinici”.
L’ABSTRACT DELLA RICERCA
L’olio extravergine di oliva è una delle principali fonti di polifenoli, un gruppo di sostanze chimiche con proprietà antiossidanti e potenziali benefici effetti sulla salute umana. E’ quanto evidenzia una ricerca realizzata dal team coordinato dalla professoressa Marina Ziche (Dipartimento Scienze della Vita) dell’Università di Siena, e da due ricercatrici dell’ateneo senese, Sandra Donnini ed Erika Terzuoli.
“Ma non tutti gli oli sono uguali, infatti un comune olio extravergine di oliva può contenere dai 100 ai 250 mg di polifenoli, l’olio extravergine toscano Igp ne contiene almeno 450 mg”, hanno precisato le ricercatrici durante la presentazione dello studio, svoltasi nella sede della Presidenza della Regione Toscana, in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.
“Un polifenolo dell’olio di oliva (DPE – dihydroxyphenil ethanol) – hanno spiegato ancora le ricercatrici – secondo vari studi internazionali ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antitrombotiche. Nel nostro laboratorio abbiamo delineato il meccanismo molecolare attraverso cui DPE contribuisce ad inibire la progressione del cancro al colon, andando ad interferire con i processi di infiammazione ed angiogenesi”. E i benefici sono enormi. “Dpe, attraverso l’inibizione di markers infiammatori e angiogenici, noti per contribuire al comportamento aggressivo nel cancro del colon, riduce la crescita del cancro al colon in modelli tumorali preclinici”.
Le ricercatrici hanno poi focalizzato l’attenzione sui quantitativi di olio che possono garantire effetti benefici. “Noi abbiamo lavorato con concentrati, ma possiamo dire che gli effetti si ottengono con quantitativi pari a quelli che si usano nell’alimentazione”. Tradotto significa 40 grammi al giorno 3-4 cucchiai, meglio se crudo, di olio extravergine di oliva di qualità. 20 grammi sono invece il quantitativo riconosciuto a livello Ue per avere effetti preventivi a livello cardiovascolare.
Poi passiamo al supermercato e troviamo prezzi pazzi per l`olio extra vergine. Sugli scaffali tantissime marche e listini da 2,9 a 26 € /l.
Come è possibile? L’olio è di bassa qualità ed è quasi sempre ottenuto da miscele di materia prima di varia provenienza comunitaria ed extra-comunitaria e la composizione può variare. Solitamente l’industria non trae profitto dalla vendita, ma utilizza questo accorgimento in modo preventivo per evitare perdite dalle rimanenze dell’anno precedente. Approfondisci
Altre volte è possibile incorrere in truffe! Approfondisci
La mela cotogna
La mela cotogna appartiene alla categoria dei frutti antichi. Queste mele pelosette hanno un profumo unico!
Il cotogno (Cydonia oblonga, Mill. 1768) è una pianta della famiglia delle Rosaceae coltivata per i suoi frutti.
È una delle più antiche piante da frutto conosciute: era coltivato già nel 2.000 a.c. dai Babilonesi, tra i Greci era considerato frutto sacro ad Afrodite e in epoca romana era ben noto, venendo citato da Catone, Plinio e Virgilio.
Il frutto è usato per la preparazione di confetture, gelatine, mostarde, distillati e liquori.
La condizione di limitata dolcezza della polpa non significa assenza di zuccheri, ma la loro presenza sotto forma di lunghe catene glucidiche (dette polisaccaridi), che danno l’effetto soggettivo della scarsa dolcezza; con la cottura, nella preparazione di confetture, e quindi con la frammentazione dei polisaccaridi la polpa assume una dolcezza intensa, e la liberazione di un profumo di miele. L’elevato contenuto di pectina produce un veloce addensamento della confettura o della gelatina, limitando i tempi di cottura. In epoca precedente la diffusione dello zucchero raffinato la confettura semisolida di cotogne era con il miele (costosissimo) uno dei pochi cibi dolci facilmente disponibili e soprattutto ben conservabili.
I frutti venivano anche posti negli armadi e nei cassetti per profumare la biancheria.
Un liquore a base di Cotogna denominato sburlon viene prodotto nel parmense e in particolare più precisamente nella Bassa vicino a Roccabianca (PR).
La cosiddetta Cotognata, gelatina semisolida in piccoli pezzi, è famosissima nel “Ragusano“, nell’area dell’Etna e nel Basso Lodigiano, soprattutto a Codogno.
Se siete fortunati ad avere un albero in giardino, potete preparare questa marmellata che mi ricorda quella della nonna!
La cosa più difficile è preparare i frutti che sono piuttosto duri da tagliare….Usando dello zucchero integrale appare scura. Normalmente utilizzando lo zucchero raffinato il colore e’ ambrato.
Ingredienti per 1 kg di frutta pulita ( 2 ore e 15 circa)
1 kg di frutta pulita
1 limone il succo
450 gr di zucchero integrale
Acqua
Esecuzione
Lavate accuratamente i frutti per eliminare la parte pelosa ma non pelate le mele!
Eliminate il picciolo e l’interno e tagliate a tocchetti. Appena tagliate immergetele in una ciotola con acqua e limone per non farle ossidare!.
Mettete la frutta in una pentola con 2/3 bicchieri d’acqua e fate cuocere a fiamma delicata per circa 40/45 minuti comunque fino a che la frutta perde consistenza.
Passate al passaverdure. Alla polpa così ottenuta, aggiungete lo zucchero e fate cuocere altri 40/45 minuti. Aggiungere il succo di limone.
Invasate in vasi sterilizzati in precedenza.
Buon appetito.
Come e quanto cuocere i cibi per eliminare i batteri patogeni?
La questione è complessa proprio per la moltitudine di sistemi esistenti: dai metodi tradizionali su fiamma o in umido, agli ultrarapidi con microonde, per non parlare delle innovative cotture a bassa temperatura che si possono realizzare addirittura con la lavastoviglie (Dishwasher Cooking).
Un’indicazione utile per cucinare le vongole evitando soprese, viene fornita dai ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: The effectiveness of domestic cook on inactivation of murine norovirus in experimentally infected Manila clams. Lo studio consiglia una cottura per 10 minuti con il sistema tradizionale domestico a una temperatura che deve arrivare e restare vicina ai 100° C per almeno 2 minuti (in pratica devono bollire per questo tempo). In questo modo si devitalizza completamente il Norovirus, uno dei più diffusi responsabili di gastroenteriti acute di origine non batterica.
Secondo gli autori questo è anche il tempo necessario per far sì che la maggior parte dei frutti di mare si apra per effetto del calore e corrisponde alle raccomandazioni fornite dal Ministero della Salute per inattivare il virus dell’Epatite A (gruppo dei virus in grado di contaminare anche i frutti di bosco crudi, oltre a ostriche, cozze e vongole).
In modo molto pratico, la Food and Drug Administration americana (FDA) ha stabilito quali dovrebbero essere le temperature interne minime da raggiungere durante la cottura, (misurate con un termometro a sonda al centro delle pietanze):
74 ° C per 15 secondi
- Pollame (intero o macinato di pollo, tacchino, anatra) e ripieno
- Carni macinate, pesce, pollame, lasagne
- Eventuali cibi precedentemente cotti e riscaldati a una temperatura inferiore 57 ° C
- Qualsiasi alimento potenzialmente pericoloso come pollame, carne, pesce, o uova, cotto in forno a microonde
68 ° C per 15 secondi
- Carni rosse (manzo o maiale)
- Carni come arrosti e prosciutti iniettati con salamoie e insaporitori
- Pesci di fondo o pesce tritato ( sushi)
- Uova cotte per il consumo non immediato
63 ° C per 15 secondi
- Bistecche e braciole di manzo, maiale, vitello e agnello
- Pesce
- Uova cotte per il consumo immediato
63 ° C per 4 minuti
- Arrosti (già cotti anche a basse temperature per tempo prolungato)
57 ° C per 15 secondi
- Frutta cotta o verdura per il consumo non immediato
- Alimenti pronti per il consumo non immediato