cereali_intQuando transitano nell’intestino alimenti contenenti fibre viene rilasciata una molecola di acetato. La caratteristica di questa molecola è di comunicare al cervello il raggiungimento di un certo livello di sazietà. Lo ha scoperto uno studio, pubblicato dalla rivista Nature Communications, condotto in Gran Bretagna.
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piramide alimentare cervelloUn nuovo esteso studio evidenzia che nutrirsi con cibi tipici della dieta mediterranea, come pesce, pollo e insalata condita, evitando grassi saturi e latticini, potrebbe aiutare a preservare la memoria e le abilità intellettive. La ricerca è stata pubblicata su Neurology.
I dati provengono dal REasons for Geographic and Racial Differences in Stroke (REGARDS) study, che ha raccolto informazioni dietetiche su 17.478 afroamericani e caucasici con un’età media di 64 anni. Sono stati effettuati test per valutare la memoria
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IL THE’ VERDE AIUTA A DIMAGRIRE?

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Te verdeIl consumo di tè verde o dei suoi estratti (caffeina e catechine) e gli effetti sul peso corporeo e la composizione corporea sono stati analizzati da una revisione sistematica della letteratura condotta da un gruppo di ricercatori spagnoli.
Lo scopo primario era determinare l’entità dell’effetto del tè verde o dei suoi estratti sul peso corporeo (kg), sull’indice di massa corporea (BMI) (kg/m2), sulla massa grassa (%), e sulle circonferenze vita e vita-fianchi (cm).

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tazzina caffe Il consumo abituale di caffè si associa a una ridotta mortalità cardiaca, cerebrovascolare, respiratoria e totale in una popolazione adulta e anziana sana. Gli studi che associano l’assunzione di caffè con effetti positivi sulla salute sono molti; pochi quelli che che hanno seguito una popolazione per un tempo prolungato. Questa ricerca,

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Il caffè riduce il rischio di infarto?

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tazzina caffeBere 3/5 tazze al giorno permette di avere meno calcio sulle coronarie, di chi non ne beve affatto o di chi esagera e va oltre le 5 tazze al giorno.

L’effetto protettivoo del caffè sul cuore potrebbe essere correlato a un ridotto rischio di diabete di tipo 2. Uno studio coreano condotto su quarantenni in buona salute pubblicato su BMJ.

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In viaggio con il diabete

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Le persone con diabete possono affrontare viaggi più o meno lunghi come chiunque altro.

Rispettare qualche semplice regola può aiutare a non trovarsi nei pasticci e a non rovinarsi le ferie.

boeing aereoQueste sono le 10 regole che i diabetologi della SID raccomandano di seguire, per godere appieno dei viaggi, senza incorrere in brutte sorprese.

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Newsletter_3_2014

 

nutrizione in gravidanza, pediatria, adolescenza, sottopeso, sport, vegetarismo

 

Marzo 2014

celiachia_3Dieta senza glutine: moda o necessità?

Cosa è la dieta senza glutine? Un regime alimentare che deve essere seguito per tutta la vita da chi soffre di celiachia (approfondisci qui) e deve perciò eliminare il glutine dalla dieta.

E’ stato recentemente pubblicato una Relazione annuale sulla celiachia dove notiamo che le diagnosi sono in aumento e che le donne sono più numerose degli uomini.

Diversi personaggi famosi sono attratti da questa dieta: Victoria Beckham, Miley Cyrus, Rachel Weisz, Russell Crowe, Elisabetta Canalis e  Gwyneth Paltrow – che ha pubblicato anche due libri di ricette – ha escluso totalmente dalla propria alimentazione il glutine e grazie alla dieta  avrebbe perso i 16 chili presi durante la gravidanza del secondo figlio.

Il rischio di diventare una moda per chi non è.celiaco è dieto l’angolo anche perchè sono disponibili diversi test che promettono di  “individuare alcuni fattori di predisposizione ad una non corretta assimilazione del glutine che può degenerare in celiachia”.

Sono utili questi test? Oppure è una operazione per dimagrire togliendo i carboidati come nel caso delle varie diete Dukan, tisanoreica,ecc?

Rimane valido il consiglio di affidarsi al medico per una eventuale diagnosi di celiachia. Purtroppo se la diagnosi di celiachia è esclusa, non è detto che non si possa avere una sensibilità al glutine.

Infatti alcuni pazienti possono essere negativi al test per morbo celiaco ed avere sintomi quali diarrea, gonfiori, dolori addominali, emicrania, ecc tipici della malattia. Recentemente è stato pubblicato un articolo  dai ricercatori del Centro per la ricerca sulla celiachia dell’Università del Maryland, guidati dall’italiano prof. Alessio Fasano, pubblicata online su BMC Medicine. I ricercatori affermano che molti pazienti potrebbero avere uno stadio della malattia tale da provocare i sintomi senza evolvere in una vera e propria malattia.

In altri casi è possibile un disturbo transitorio dovuto ad alterazione della flora intestinale, ossia di tutti quei microorganismi che nel nostro intestino ci aiutano ad assimilare quanto ci è necessario. In questi casi l’aiuto del nutrizionista può rivelarsi prezioso!
                    

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