Composizione corporea: plicometria
Il plicometro è costituito sostanzialmente da una pinza che aderisce alle pliche sottocutanee e da una ghiera graduata che misura la distanza fra le punte. È molto importante che lo strumento sia tarato affinché la pressione esercitata sia costante per non rilevare valori erronei.
I metodi più noti sono quelli che utilizzano le formule di Jackson-Pollock e Durnin-Womersley.
La metodica di Jackson e Pollock può essere utilizzata con una formula che prevede tre punti di rilevamento (i cosiddetti punti di repere).
Questi tre punti di rilevamento (diversi secondo il sesso) sono usati per la valutazione della composizione corporea di sportivi.
Misurazione con 3 punti (donna):
- coscia anteriore
- sovrailiaca
- tricipitale
Il metodo Durnin-Womersley utilizza 4 pliche:
- bicipitale
- sottoscapolare
- sovrailiaca
- tricipitale
ed è usato nella popolazione in generale.
Durante le fasi della rilevazione della massa corporea sono possibili alcuni errori dovuti alla posizione errata dello strumento, alla precisione dello stesso, a fattori dipendenti dal paziente (spessore e comprimibilità del tessuto adiposo) e al tipo di formula usata.
Nonostante i margini di errore, nei giovani sani e con eccesso di adipe scarso, la plicometria è una metodica che presenta una certa affidabilità, soprattutto per valutare le variazioni nel tempo del rapporto esistente fra massa grassa e magra di uno stesso paziente.