Lo zinco è un minerale importante per la salute del nostro organismo. si trova soprattutto nella carne e nel pesce ed è abbondante nei molluschi (soprattutto le ostriche che ne contengono la quantità maggiore). La carenza di zinco potrebbe avere un ruolo in patologie quali malattie cardiovascolari, cancro e diabete, secondo i risultati di un recente studio.
Pur essendo presente solo in tracce nel nostro corpo, questo nutriente è essenziale per la crescita e lo sviluppo, per le funzioni neurologiche e per il sistema immunitario. Esso si trova in alimenti ricchi di proteine, come carne e molluschi, tra cui in particolare le ostriche, che ne contengono la quantità maggiore. Una buona percentuale di persone (negli Stati Uniti circa il 12%), soprattutto in età adulta, non assume zinco a livelli adeguati.
È già noto che lo zinco è un componente fondamentale ed ha un ruolo nel combattere l’infiammazione. Oggi, gli scienziati si sono spinti oltre ed hanno voluto indagare il collegamento tra questo componente e la risposta del sistema immunitario ad una stimolazione come quella data dall’infiammazione. “Quando si elimina lo zinco, le cellule che controllano l’infiammazione sembrano attivarsi e rispondere in maniera differente”, afferma Emily Ho, che è Professoressa e Direttrice del Moore Family Center for Whole Grain Foods, Nutrition and Preventive Health al College of Public Health and Human Sciences dell’Università Osu. “Questo determinerebbe che le cellule promuovano l’infiammazione”. In base ai risultati di questo studio, il deficit di zinco aumenterebbe nelle cellule la risposta infiammatoria: i ricercatori hanno mostrato che la riduzione del minerale causa un’anomalia nella regolazione della citochina IL-6, una proteina che ha un ruolo nell’infiammazione.
I risultati, inoltre, sono stati comparati con quelli ottenuti su modello animale. I topolini più anziani presentavano livelli di zinco inferiori, con un aumento dell’infiammazione cronica e una diminuzione della metilazione dell’IL-6, un meccanismo epigenetico che le cellule utilizzano per controllare l’espressione genica, spiegano i ricercatori: lo stesso fenomeno è stato riscontrato in cellule umane di persone anziane, ha dichiarato la Professoressa Ho. Combinando i risultati sull’uomo con quelli sull’animale, dunque, si ottiene un’indicazione di come la carenza di zinco possa essere associata ad un aumento dell’infiammazione che insorge in età avanzata.
Quasi il 40% delle persone con più di 65 anni non assumeva abbastanza zinco, spiega la ricercatrice, illustrando come gli anziani riducano il consumo di cibi che contengono questo nutriente. “Crediamo che la carenza di zinco è probabilmente un problema più grande di quanto si creda”, ha detto. “Prevenire questo deficit è importante”.
Gli esperti raccomandano un’assunzione giornaliera regolare di circa 8 milligrammi di zinco per le donne e 11 per gli uomini, senza differenze di età, mentre il limite massimo del consumo è pari a 40 milligrammi al giorno. Potrebbero rivelarsi necessarie linee guida specifiche per assestare i livelli nel caso di persone anziane, afferma Ho, per poter garantire loro che stiano assumento la giusta quantità del nutriente. Poichè oggi non abbiamo marcatori adeguati per stabilire i livello individuale di questo minerale, individuare una carenza nutrizionale di questo componente può risultare difficile. L’Autrice aggiunge che l’organismo non accumula questo componente ed è quindi necessaria un’assunzione regolare.
Gli autori sottolineano come siano necessari ulteriori studi per capire meglio il funzionamento di questo minerale nel nostro organismo e capire perchè l’assunzione di zinco risulta ridotta negli anziani.
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