Da uno studio, condotto monitorando i Registri dei Pazienti e delle Prescrizioni nella popolazione danese (5,6 milioni di persone), emerge un’associazione significativa tra uso di antibiotici e alterazioni a carico dei batteri che compongono il microbiota intestinale.
Inoltre, questo studio ha messo in luce l’associazione diretta e crescente (fino al 50% in più) tra uso frequente di antibiotici (fino a 5 prescrizioni o più) e presenza di diabete di tipo 2, rispetto all’assenza di prescrizioni o ad una prescrizione sola.
In generale, l’uso frequente di tutte le classi di antibiotici risulta associato al rischio di diabete di tipo 2. Il rapporto dose-risposta è variabile ed è più consistente per gli antibiotici a spettro più mirato e battericidi, rispetto alle molecole ad ampio spettro e batteriostatiche. Gli Autori avanzano due interpretazioni. La prima possibilità è che i pazienti che svilupperanno diabete di tipo 2 siano più soggetti a infezioni negli anni precedenti la diagnosi rispetto a chi invece resta sano (ed usino quindi più antibiotici per questo motivo). La seconda è invece che sia effettivamente l’uso di antibiotici a incrementare il rischio di diabete di tipo 2: va infatti ricordato che, di recente, si è ipotizzato che le alterazioni del microbiota siano un co-fattore di rischio di malattie metaboliche, in quanto faciliterebbero la comparsa sia di sovrappeso e obesità, sia di alterazioni della sensibilità all’insulina e della tolleranza al glucosio.
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