Il regista Damon Gameau (quello di Super size me) dopo dieci anni è uscito con un altro documenterio sull’alimentazione ” That sugar film”. Per trovare la risposta, partendo dal presupposto che lo zucchero è presente nell’80% dei cibi pronti e confezionati, ha deciso di eliminare dalla sua alimentazione merendine, bibite zuccherate, gelati. Così per sessanta giorni ha rinunciato al consumo di alimenti freschi scegliendo una dieta ipocalorica a basso contenuto di grassi. Niente ‘schifezze’, ma quasi esclusivamente prodotti apparentemente sani e salutari definiti “senza zuccheri”: yogurt alla frutta, barrette di cereali, bevande light, frutta secca o disidratata, mousli e succhi di frutta. Cibi spesso dati anche ai nostri bambini perchè apparentemente sani.
I risultati? Controllato da medici, dopo un pò sono comparsi sonnolenza, nervosismo e disturbi dell’umore. Dopo due mesi era aumentato di 8,5 Kg ed era aumentata la sua circonferenza vita di dieci centimetri!
“Non ho mai cambiato il mio apporto calorico, ma nonostante questo non mi sentivo mai sazio” racconta. Oggi, tornato alla sua alimentazione abituale, è ritornato al proprio peso. “Ho deciso di girare questo film per cercare di fare chiarezza sugli effetti dello zucchero: un giorno ho letto che era tossico e velenoso, un altro che fa bene e ci serve per produrre energia. Ho pensato che il solo modo per arrivare alla verità fosse quello di sperimentare tutto in prima persona con l’aiuto di un team di esperti. Non voglio demonizzare lo zucchero, l’intento del film è quello di mostare alla gente dove davvero si nasconda. Le etichette sono spesso ambigue, la pubblicità fa il resto: ma dobbiamo essere consapevoli che quattro grammi di zucchero sono un cucchiain”.
Considerando che i ragazzi italiani consumano circa 20 cucchiani al giorno (e sono lontani dai 9-10 raccomandati), l’invito è quello di consumare zucchero con moderazione e fare attenzione ai cibi che si scelgono guardando con attenzione le etichette!
Vedi Risposte alle più comuni domande sugli zuccheri
Tratto dal corriere.it
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