Questo è il risultato di ricercatori inglesi e italiani pubblicato su Annals of internal medicine.
Lo studio è durato 10 anni arruolando 10.560 persone, in media sessantenni e metà uomini e metà donne, affetti da diabete di tipo 2 e senza problemi cardiaci all’inizio dello studio. “Chi aveva un indice di massa corporea superiore a 25, cioè era in evidente sovrappeso o obeso, ha registrato un tasso più elevato di problemi cardiaci, come insufficienza cardiaca e sindrome coronarica , rispetto a chi era normopeso con un indice fra i 18,5 e i 24,9, Tuttavia chi era in sovrappeso, con un indice di massa corporea fra i 25 e i 29,9, ha registrato il tasso di mortalità più basso”. “Il rischio degli obesi, con un indice superiore a 30, è risultato simile a chi aveva un peso ritenuto nella norma, mentre i pazienti più magri (indice di massa corporea inferiore a 18,5, hanno avuto la prognosi peggiore. L’obesità è e resta pericolosa per la salute mentre, al contrario, qualche chilo in più sembra non fare male e può essere anche protettivo”.
Un poco di grasso fa bene!. Che un po’ di grasso non sia pericoloso è stato dimostrato in altri studi e per altri tipi di malattie. La stessa rivista ha anche pubblicato una scheda per chiarire il concetto del “paradosso dell’obesità” affinché la gente non si confonda le idee. Il paradosso però resta ancora senza un chiarimento completo. I ricercatori offrono una possibile giustificazione alla strana relazione: “Prima di tutto il diabete alimentare, indotto da uno stress metabolico o dall’obesità, può differire fondamentalmente da quello presente anche in assenza di peso eccessivo. Inoltre i pazienti con indice di massa corporea più basso possono fumare o bere troppo contribuendo ad aumentare il rischio. infine gli obesi generalmente sono più monitorati in medicina e quindi si fanno diagnosi precoci più facilmente”.
Anche chi è sottopeso è a rischio. Gli autori affermano: “Noi abbiamo scoperto che, rispetto a chi ha un peso normale, chi è sottopeso ha il maggior rischio di morire e chi invece ha qualche chilo in più vive più a lungo. Ma ciò non significa che chi ha il diabete deve ingrassare un po’ e resta valido il principio che i pazienti devono proseguire da avere uno stile di vita salutare, che è l’elemento riconosciuto essere il più protettivo per la salute. La ricerca ha infatti un limite: non ha indagato che tipo di attività fisica facessero i soggetti studiati né se usavano farmaci per tenere a bada il colesterolo”.
Pierluigi Costanzo, MD, MSc; John G.F. Cleland, MD; Pierpaolo Pellicori, MD; Andrew L. Clark, MD; David Hepburn, MD; Eric S. Kilpatrick, MD; Pasquale Perrone-Filardi, MD, PhD; Jufen Zhang, MSc, PhD; and Stephen L. Atkin, MD, PhD The Obesity Paradox in Type 2 Diabetes Mellitus: Relationship of Body Mass Index to Prognosis: A Cohort Ann Intern Med. 2015;162(9):610-618. doi:10.7326/M14-1551
Sorry, the comment form is closed at this time.