Il consumo abituale di caffè si associa a una ridotta mortalità cardiaca, cerebrovascolare, respiratoria e totale in una popolazione adulta e anziana sana. Gli studi che associano l’assunzione di caffè con effetti positivi sulla salute sono molti; pochi quelli che che hanno seguito una popolazione per un tempo prolungato. Questa ricerca,
promossa e condotta dalla sanità pubblica giapponese, è iniziata negli anni ’90, seguendo per una media di 18,7 anni oltre 90 mila Giapponesi, uomini e donne, di età compresa tra 40 e 69 anni e senza storia personale di tumore, ischemia cardiaca o malattia cerebrovascolare al momento dell’arruolamento. I risultati mostrano un’associazione inversa tra consumo di caffè e mortalità totale, con una riduzione progressiva del rischio fino al 24% per un consumo di 3-4 tazze al giorno, senza ulteriore diminuzione all’aumentare del numero di tazze. Analizzando le diverse cause di morte, emerge una riduzione del rischio per malattie coronariche e cerebrovascolari, che gli Autori attribuiscono soprattutto al contenuto del caffè in acido clorogenico (antiossidante), piridinio (antitrombotico) e caffeina (promotrice della sintesi di ossido nitrico, vasodilatante). Anche il rischio di mortalità respiratoria risulta ridotto tra i consumatori di caffè, secondo gli Autori per l’azione combinata di acido clorogenico (antinfiammatorio) e caffeina (broncodilatante). Non emerge invece, nel sottogruppo dei soggetti diabetici, l’associazione inversa con la mortalità per tutte le cause, che era stata messa in evidenza da una ricerca finlandese del 2006.
Caffe’? Si grazie! Con moderazione.
Association of coffee intake with total and cause-specific mortality in a Japanese population: the Japan Public Health Center-based Prospective Study.
Saito E, Inoue M, Sawada N, Shimazu T, Yamaji T, Iwasaki M, Sasazuki S, Noda M, Iso H, Tsugane S.
Am J Clin Nutr. 2015 Mar 11. pii: ajcn104273. [Epub ahead of print]
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